Il lavoro, selezionato dalla Fondazione Mario Moderni per il progetto Galleria Moderni, atto a valorizzare il talento e la creatività dei giovani artisti italiani e promuoverne l’inserimento nel mercato dell’arte, sarà presentato per la prima volta al pubblico nell’esclusivo spazio espositivo romano.

Nato a Karlovo il 6 ottobre del 1991, fino all’età di 4 anni cresce con la madre a Sofia dove lei, ancora ragazza, termina i suoi studi. Durante un viaggio insieme sulle coste del Mar Nero, il piccolo Aleksandar incontra un ragazzo sulla spiaggia che in seguito, conoscendo anche la madre, si innamora di lei e lo adotta diventando suo padre.

All’età di 8 anni lascia i nonni a Karlovo e raggiunge i genitori, trasferitisi da poco in Italia. Nella penisola inizia per lui una vita completamente nuova. Nel piccolo paese del Lazio di nome Tuscania, si connette con le radici di una storia ricca come quella degli Etruschi e gode dei paesaggi sublimi della Tuscia.

La sua passione per il disegno cresce insieme a lui diventando la sua vita. Al Liceo Artistico di Viterbo terminato nel 2011 segue il Corso di Scultura all’Accademia di Belle Arti di Viterbo dove si diploma nel 2014 per poi trasferirsi a Roma nel 2016 per frequentare il corso di pittura dell’ Accademia di Belle Arti.

Alla domanda, “Cosa vuoi esprimere?”, risponderei – “Ciò che non vorrei esprimere mai”. Cosa sono se non un pezzo di carne scolpito dal tempo, lo stesso che indaga in ogni direzione, in ogni crepa, riempendola di se e formandone un’altra ancor più profonda. Non voglio esprimere niente di più di ciò che l’immagine stessa possiede già di per se. Caos? Probabilmente incertezza. Follia? Probabilmente paura. Certezza? Probabilmente malinconia. Una danza di segni in cui la parte più intima strappa un pezzo grosso da te, svelando un pizzico di se – “Guardati… guardami “. Aleksandar Stamenov