Il Corpus Domini
Una festività, quella del Corpus Domini, che chiude il ciclo delle feste del dopo Pasqua, celebrando il mistero dell’Eucarestia e che ha origini più recenti di quanto si possa pensare. Una solennità istituita a metà del 1200 grazie ad una visione apparsa ad una suora belga, in un’epoca in cui proprio la Gallia Belgica era definita da San Francesco “amica Corporis Domini”.
La versione più accreditata riguardo all’istituzione di questa manifestazione religiosa, è però quella che vede invece Bolsena al centro della tradizione religiosa. La festa del Corpus Domini si tiene infatti a ricordo di un particolare miracolo eucaristico avvenuto nel 1263. Si racconta che un prete boemo, in pellegrinaggio verso Roma, proprio a Bolsena, nel dire messa al momento dell’Eucarestia, fu pervaso dal dubbio che l’ostia contenesse veramente il corpo di Cristo. I suoi dubbi vennero meno quando, spezzando l’ostia, dalla stessa uscirono alcune gocce di sangue che macchiarono il bianco corporale di lino liturgico attualmente conservato nel Duomo di Orvieto.
Papa Urbano IV, venuto a conoscenza dell’evento, istituì ufficialmente l’11 agosto del 1264 la festa del Corpus Domini e fissò la data della sua celebrazione nel giovedì seguente la prima domenica dopo la Pentecoste (60 giorni dopo Pasqua).
Oggi sono molto diffuse le processioni eucaristiche e il culto del Santissimo Sacramento al di fuori della Messa, processioni e adorazioni prolungate che manifestano pubblicamente la fede del popolo cristiano in questo Sacramento.
Ad Anguillara la processione al seguito dell’ostensorio parte dalla Collegiata e, attraverso il centro storico, raggiunge la chiesa di San Francesco per tornare poi al punto di partenza, camminando sulle varie strade “infiorate” predisposte durante la notte.
Presenti come tutti gli anni, precedendo un foltissimo gruppo di fedeli, la confraternita di San Giovanni Decollato della Terra d’Anguillara, il gruppo Unitalsi, la banda del gruppo folkloristico e le massime autorità comunali, tra cui spiccava la fascia tricolore del neo-eletto sindaco, Antonio Pizzigallo, alla sua prima uscita ufficiale.
Le Infiorate: quadri dalla vita brevissima e intensa
La tradizione dell’Infiorata è strettamente collegata a quella del Corpus Domini. Risale alla fine del 1200: un continuo lancio di fiori quale omaggio che gli abitanti dei luoghi vollero concedere al passaggio del Papa e del suo seguito, mentre trasportavano i paramenti macchiati di sangue del sacerdote boemo nel tragitto da Bolsena ad Orvieto.
La prima infiorata di cui si ha memoria certa risale al 1778 quando venne allestita a Genzano in Via Sforza. Da allora le località in cui si allestiscono le infiorate sono tantissime soprattutto nell’Italia centrale. Oggi le infiorate, preparate la notte prima o comunque nelle ore che lo precedono, sono strettamente collegate alla festa del Corpus Domini.
Ogni anno un tema diverso anche se rigorosamente legato alla religiosità. Vengono preparati prima i bozzetti su carta e poi riprodotti i disegni sull’asfalto. Si racconta che anche il Bernini si sia cimentato su incarico papale in mosaici floreali.
In alcune località i petali utilizzati per la realizzazione di questi tappeti floreali, devono essere freschi e raccolti all’alba dello stesso giorno della processione.
In altre città come Anguillara, il tappeto è inizialmente creato con segatura appositamente colorata e poi coperto con petali di fiori.
Si inizia alcune settimane prima, nelle case, nelle botteghe artigianali inventare quelle figure che possano costituire il sacro oggetto del nuovo quadro di fiori. Si raccolgono i fiori, si scelgono i petali che vengono trattati in modo da essere adattati a riempire le figure che costituiranno il tappeto per il passaggio della processione.
La lavorazione comincia la sera prima del Corpus Domini e normalmente dura quasi tutta la notte. E’ la passione di cui parlavamo all’inizio, unita al rispetto per le tradizioni religiose a spingere questi fedeli a creare quadri bellissimi destinati ad una vita brevissima.
Probabilmente ad Anguillara dimenticheremo qualcuno, e ce ne scusiamo in anticipo, tuttavia non possiamo non citare qualche nome come quello di Moreno Delle Fratte, Pina Rocchi, Aurora e Emilia Ricci, Romeo e Maria Cangini, Gabriella Capparella, Luana Acillai, Adriana Fioretti e Alessandro Ferri.
A loro e a tutti gli altri che non siamo in grado di ricordare, il ringraziamento della città.
Anche a Canale Monterano la processione del Corpus Domini è stata accompagnata dalla preparazione delle strade nella tradizionalissima “Infiorata”. Cittadini, sopratutto donne, di tutte le età hanno disegnato e colorato le strade del piccolo comune con fiori e segatura bagnata e colorata. Abili mani hanno lavorato fiori di ginestra, petali di rosa, foglie di alloro e trucioli di mille colori per dar vita ad una tradizione che si perde nella notte dei tempi. La festa religiosa ha avuto come “contorno” la Festa del Pane, quest’anno alla prima edizione. “La produzione del pane a Canale – ha commentato il vicesindaco Giuseppina Bettarelli, ideatrice della manifestazione, ha da noi una storia antichissima, che abbiamo voluto rivalutare. Per questo la manifestazione si è svolta nell’ambito della festa del Corpus Domini, evento che ne rafforza il valore universale.”
Bellissime anche le coreografie di Manziana, dove le esperte mani delle signore del luogo hanno data vita ai capolavori che vedete.
Renato Magrelli
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