Nella splendida cornice tra eternità e storia rinascimentale del Palazzo  Baronale Orsini. Testimone del tempo, nel filo che lega passato e presente, nella Sala Consiliare sede istituzionale della Città di Anguillara Sabazia. Luogo dove si incontrano la forza della storia che affonda nell’antichità e nella memoria.
 Sabato 3 ottobre vi è stato l’appuntamento con l’universo letterario patrocinato dal Comune di Anguillara Sabazia e organizzato dall’Associazione Culturale Arché. Incontro con la narrativa dell’autore brienzano il Prof. Antonio Parente con la presentazione del libro “Bidibù Bianca di Burgentia” Edizioni Rocco Curto
Una fiaba tra leggenda e realtà per condividere la magia e i sogni tra i fili del tempo…tra le mura del Castello Caracciolo di Brienza. L’Anguillarino d’argento è stato il riconoscimento speciale assegnato al Prof. Antonio Parente per l’impegno per i diritti civili e le libertà fondamentali  testimonianza di un dovere costante diventato uno stile di vita e di pensiero con la seguente motivazione: “Come segno di riconoscimento e stima a testimonianza del profondo sentimento di gratitudine per la meritoria opera civile che ha onorato nelle istituzioni, unita al lucido lavoro intellettuale animato di profondità etica e di grande umanità.” Hanno consegnato il Premio al Prof. Parente, il Sindaco della Città di Anguillara Sabazia dott. Antonio Pizzigallo, il Consigliere delegato alla cultura Enrico Serami e la Prof.ssa Myriam Vittoria Sebastianelli Fondatore e Presidente dell’Arché Il Prof. Parente visibilmente emozionato per il riconoscimento e onorato ha avuto parole di ringraziamento verso il Sindaco e il Presidente dell’Arché per il loro impegno ed entusiasmo e si è detto lusingato per l’accoglienza e per la bellissima serata. Prendendo la parola il Primo Cittadino dott. Antonio Pizzigallo, ha espresso sentite, efficaci parole  dense di significato. Ha elogiato  i valori  della cultura e la considerazione, che il libro, antico strumento di conoscenza trasmette messaggi e valori nella crescita civile e di progresso per l’uomo. Nel suo intervento la Prof.ssa Myriam Vittoria Sebastianelli ha sottolineato : “La cultura è la nostra amica più preziosa, la nostra meta più ambita. Cultura  come autonomia. Come affermazione  della personalità, come identità e  ricchezza della nostra città. Offrendo il rigore dell’analisi, attraverso la nostra realtà, il racconto  del nostro transitare di esperienza in esperienza, di osservazione in osservazione da appassionati con entusiasmo. Scrivere per l’autore è un divino  mestiere: ricerche, ritorno di memorie, di orizzonti incantati, lo scrivere ha un altro risvolto importante: comunicare con gli altri. E’ l’autore che raccoglie e intreccia: realtà e immaginario, memoria, mistero, tempo e storia.” Le immagini del castello Caracciolo di Brienza proiettate all’interno della sala consiliare di Anguillara  hanno  brillato della luce che caratterizza il luogo. Notte da fiaba dedicata  al castello. che unisce  catturando l’identità segreta del maniero. L’illuminazione scenografica è un sogno di energia e modernità  che si propone come un abbagliante suggestione avvolgente. Una memoria storica, una tradizione, un elemento del paesaggio. Il fascino dell’ambientazione storica per raccontare  personaggi vissuti otto secoli fa nella passione che sconvolge le loro esistenze, desideri, mettendo in evidenza  l’unico aspetto  che nei secoli non ha subito cambiamenti, l’amore. Nel corso della serata riferendosi alla storia del romanzo ha argomentato il relatore Prof. Giovanni Francesco Piano: “Il castello Caracciolo di Brienza, si lega profondamente al territorio in cui dimora e con il tempo, diventa testimonianza visiva della sua storia.  Una storia ricca di fascino, mito, storia e leggenda di travolgente forza narrativa. Un viaggio affascinante di grande sensibilità e di straordinaria ampiezza senza tempo: immaginaria e insieme reale. La storia illumina con rara sensibilità il medioevo fantastico, travalica i limiti del racconto, lacera la stessa trama della storia e fa sprigionare da essa un bagliore improvviso. Una figura femminile alla ricerca della propria identità più profonda, quella che coincide con l’essenza stessa della libertà. L’autore sa toccare corde amorose con sentimento e delicatezza. Una giovane principessa in intima sintonia con la natura, in una trama di azioni e sentimenti forti,  porta un messaggio, un simbolo di libertà. Percepiamo un potente ed intenso barbaglio di gioia e un desiderio del cuore che travalica i limiti del racconto, lacera la stessa trama  della storia, e fa sprigionare da essa un bagliore improvviso. In questa cornice interpretativa il Prof. Parente inserisce i protagonisti in uno sfondo storico intrecciato a una notevole invenzione letteraria, il filo in cui lo scrittore tesse e trova il senso della fiaba. La bellezza, la magia del racconto  si innalza, brilla di luce, ponte tra i  millenni di storia e cultura che caratterizzano questo luogo. Un inno d’amore  la passione di lei è passione per l’altro nel fascino unico e immortale nelle sue oniriche atmosfere. In una favola adulta, l’amore travolgente tragico che esalta e distrugge  la vita dei due protagonisti”.
Enrico Serami, consigliere comunale delegato alla cultura, sottolineava  una  riflessione sulla scrittura, un ponte fra le culture, che non conosce frontiere, le sue motivazioni, la creazione letteraria, lo scrittore… il suo sguardo sul mondo è un eterno presente che riunisce in sé, in un lampo improvviso ogni tempo possibile imprimendo il segno della personale sensibilità, il modo di percepire le emozioni. Il Presidente e Fondatore Prof.ssa Myriam Vittoria Sebastianelli  dell’Arché concludeva la serata: “con l’augurio di nuove iniziative protese alla diffusione e allo sviluppo delle potenzialità della lettura, occasioni di dialogo e confronto per continuare il viaggio all’interno della letteratura, esplorarne il senso e scoprire nuovi orizzonti, per una cultura come conoscenza comune di tutti e per la Città di Anguillara Sabazia”.