Il 9 marzo, con la consegna degli attestati di frequenza e di partecipazione, si è concluso il progetto “Nessuno Tocchi Eva e le sue figlie”. Il piano di lavoro è  stato destinato agli attori sociali con l’obiettivo di informare, formare e approfondire le tematiche più’ strettamente correlate alla loro professione. Il corso, avviato il 9 giugno 2009, ha avuto una durata di 160 ore e si è svolto presso i Comuni di Ladispoli, Bracciano, Cerveteri, Canale  Monteranno e Manziana, coinvolti nel progetto e con il contributo di due distretti sanitari del litorale laziale RMF2 e RMF3. Luisa Incoronato, delegata per le Pari Opportunità del Comune di Ladispoli ha rappresentato l’Amministrazione.
Il tema del corso ha riguardato la grave piaga sociale della violenza sulle donne. Sono quasi tre milioni le donne che in Italia hanno subito violenza fisica o sessuale: si tratta di percosse, ingiurie, stupri e violenze psicologiche. Le donne raramente denunciano gli abusi subiti, provano paura, rabbia, insicurezza, perdita di autostima e di fiducia negli altri. Teatro dei soprusi sono di solito le mura domestiche, fenomeno cui in passato si dava poca importanza, essendo considerato una delle possibili espressioni del conflitto coniugale.  Il maschio violento generalmente e apparentemente non soffre di turbe mentali e non è possibile caratterizzarlo né per grado d’istruzione, né per classe sociale. La prima causa di morte o di invalidità nel mondo per le donne non è la malattia e non sono gli incidenti stradali ma la violenza domestica.  Lo stesso progetto ha previsto anche l’apertura di uno sportello antiviolenza che però chiuderà il prossimo 23 marzo.
“All’interno dello sportello – afferma Luisa Incoronato che ha rappresentato l’Amministrazione durante il progetto – si sono alternate figure altamente qualificate che, ogni martedi mattina in via Anzio 18 hanno ricevuto molte donne vittime di violenza e di stolking. Il fatto che con la chiusura del progetto chiuda anche questo servizio, diventato un punto di riferimento per numerose donne, mi dispiace molto e farò del mio meglio per prorogare l’attività del punto di ascolto e renderlo un servizio permanente offerto dal Comune”.
“A breve, infatti – continua la delegata alle pari opportunità – un tavolo di lavoro con le responsabili di Bracciano, con l’assessore Cennerilli di Cerveteri e con Maria Grazia Passuello di Solidea, sarà un momento di riflessione per capire come poter far continuare un’attività tanto importante: le vittime vanno ascoltate, consigliate e incoraggiate  all’autonomia.  Chi si rende colpevole di violenza sulle donne va punito severamente”.
“Un caloroso ringraziamento – conclude Luisa Incoronato – al presidente dell’Avo, Anna Rita Pirisi, che ha messo a disposizione i locali per l’apertura dello sportello”.