Il Tabloid dedica un’attenzione particolare verso tutti quei casi d’eccellenza sportiva affermati nel territorio. A tal proposito quest’oggi vorremmo parlarvi del Team Martini Corse, impegnato da anni nelle più importanti competizioni motociclistiche, nazionali ed internazionali.

La redazione de Il Tabloid è andata ad intervistare Claudio Quintarelli e la sua squadra presso la sede del team, a due passi da Roma e dal nostro comprensorio.

Buongiorno Claudio. Quando nasce la passione per le moto e per le competizioni?

“Buongiorno a voi. Le moto sono la mia prima, grande passione; già da bambino seguivo con trepidazione qualsiasi tipo di esibizione o competizione motociclistica. Sono passati tanti anni ormai, ma la passione che da bambino mi faceva girar la testa ogni volta passasse una moto per la strada, quella no.
È sempre la stessa di allora”.

Torniamo alla Martini Corse. Tu sei il Team Manager di questa squadra, quando e come nasce il Team Martini Corse ?
“Il Team nasce dieci anni fa, nel 2000 per l’esattezza. Vorrei far presente che io sono il Direttore Tecnico della squadra ma la paternità del nostro team è tutta di Enrico Martini, il fondatore della Martini Corse”.

Leggiamo che proprio quest’anno sarete impegnati nel Campionato Europeo di velocità. Come si arriva ad un simile risultato?
“In due modi: lavorando sodo e lavorando insieme. La forza di questo team sta proprio nell’unione che lega ogni componente della squadra, piloti, meccanici e tecnici sportivi.
Abbiamo iniziato nel 2000 con le prime gare dei trofei monomarca, arrivando anno dopo anno a conquistare un ruolo di primo piano nel più impegnativo circuito nazionale, il CIV (il Campionato Italiano Velocità, riservato alle moto derivate dalla produzione di serie ndr. ); oggi, l’impegno riversato in anni e anni di duro lavoro ci ha portati al grande salto: il Campionato Europeo Superbike, da quest’anno in concomitanza con il Mondiale Superbike. Proprio in virtù di questo nuovo impegno abbiamo appena terminato la stesura delle nuove grafiche delle moto”.

La scelta di cambiare grafiche nasce quindi da questo nuovo impegno europeo. Voglia di rinnovarsi?
“Esattamente. La voglia di cambiare, di rinnovarsi, di crescere, di cambiare in meglio; ecco il perché di queste nuove livree sulle moto. Ci attende una sfida molto difficile e vogliamo presentarci al via più determinati che mai”.

Correre è il sogno di tanti giovani, si sa. Ma come si diventa dei “campioni” nel motociclismo?
“Credo come in qualsiasi altra disciplina sportiva: tanta passione, grandi sacrifici e un pizzico di fortuna.
Molto spesso si pensa al motociclismo come ad uno sport d’elite, distante anni luce dalle possibilità dei giovani appassionati. Vi assicuro che non è così.
Certo le competizioni sono difficili da raggiungere, lo sforzo economico delle volte può risultare eccessivo; ma vi assicuro che chiunque abbia la voglia e la passione di dedicarsi a questo sport ne avrà, in un modo o nell’altro, anche la possibilità”.

Mi pare di capire che un pizzico di fortuna aiuti sempre …
“Guarda, è un elemento che non guasta. Senz’altro. Ma per iniziare una carriera agonistica, come dico sempre, quello che conta sono testa e cuore. La testa per non perdere mai la concentrazione e sapersi gestire sempre nel migliore dei modi; il cuore perché senza la passione, quella vera, si finirebbe irrimediabilmente per arrendersi al primo ostacolo. Devo dire che in questo i nostri ragazzi sono dei veri talenti, caparbi e volenterosi al punto giusto. Non per niente sono dei veri professionisti. Tra i migliori”.

Parlaci un po’ dei “tuoi” ragazzi. Chi sono i piloti della Martini Corse?
“Sono felice che tu mi faccia questa domanda. I piloti sono il nostro bene più prezioso e insieme ai meccanici rappresentano il cuore pulsante della scuderia Martini.
Proprio quest’anno abbiamo chiuso dei contratti di grandissimo spessore, piloti del calibro di Dino Lombardi (per il Campionato Italiano ed Europeo ndr.), Federico D’Annunzio (per il Campionato Europeo ndr.), Luca Castellano e Andrea Buccheri (per la Yamaha R Series Cup ndr.) correranno con noi nelle diverse competizioni”.

Una domanda che in tanti si saranno posti: cosa fa un pilota quando non corre?
“Tanta preparazione atletica, sessioni in pista e tempo libero – ovviamente – per dedicarsi alle proprie attività o coltivare i propri hobby. Considerato che si inizia la carriera da giovanissimi, è essenziale lasciare ai ragazzi il giusto tempo libero”.

Si inizia a correre da giovanissimi quindi. È possibile per un pilota conciliare attività agonistica e impegno scolastico? A quale costo?
“Non è sempre facile ma qualcuno ci riesce. Tanto dipende dal tipo di impegno agonistico.
In media chi riesce a correre nel campionato italiano o nei vari trofei monomarca ha sempre la possibilità di dedicarsi allo studio, senza particolari problemi o grandi sacrifici.
Lo stereotipo del pilota poco “volenteroso” nello studio è ormai completamente sorpassato. Alla fine credo si riduca tutto ad una questione di ‘tanta buona volontà'”.

Parliamo adesso di sicurezza stradale. Motociclismo vuol dire velocità ma fuori dalle piste la velocità non è contemplata, sempre più spesso assistiamo ad incidenti dovuti in parte ad una mancanza di responsabilità. Tu, che della velocità ne hai fatto praticamente un lavoro, cosa ti sentiresti di consigliare ai giovani – e ce ne sono tanti – appassionati di motori e velocità?
“Un’altra bella domanda. Andare in moto è senz’altro un esperienza gratificante, divertente.
Ma si corre solo in pista e con le dovute precauzioni, non ultimo con la dovuta preparazione tecnica. Motorini e motociclette rispondono tutti alle regole del codice della strada, diventare dei fuori legge non significa diventare dei piloti. L’esatto contrario”.

Ringraziamo Claudio Quintarelli per la grande disponibilità con cui ha accolto la nostra intervista. In attesa del nuovo anno agonistico, la Redazione de Il Tabloid desidera porgere un grande in bocca al lupo a tutti i ragazzi del Team Martini Corse.

Andrea Savi
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