Solo posti in piedi per un appuntamento immancabile curato dalla Scuolaorchestra di Anguillara.
Un’orchestra di 31 elementi diretta dal maestro Alfredo Bellaccini .
Pubblico delle grandi occasioni a dimostrazione che quello che troppo spesso viene definito un ‘paese dormitorio’ è invece pronto  a partecipare, a patto che il livello della qualità sia adeguato.
E il giorno di capodanno la qualità che da sempre Scuolaorchestra di Anguillara esprime, non è certo mancata.
Anche in questa occasione, a nostro avviso, brani scelti con molta cura e  con altrettanta billantezza eseguiti dall’orchestra.
La consueta ‘sapiente’ conduzione del maestro Bellaccini che tiene il pubblico sempre al centro dell’evento: un pubblico entusiasta al quale si rivolge con continuità e simpatia.
Si comincia puntualissimi con le musiche di Wolfgang Amadeus Mozart: “Tre danze tedesche”, un capolavoro nel suo genere. Secondo i musicologi è nella terza parte che compare per la prima volta il ritmo del valzer. Accattivante l’uso che l’autore fa , sempre nel terzo brano, dei campanelli che richiamano quelli usati allora sulle slitte.
Si prosegue con “Sheherazade” di Nikolaj Rimskij Korsakov, aristocratico autore russo della metà ottocento. Suite sinfonica ispirata ad alcuni episodi   delle “Mille e una notte”, ritenuta forse la più famosa del compositore russo.
Il pubblico è letteralmente soggiogato dalla bellezza e dalla delicatezza delle sinfonie, e a stento trattiene gli applausi tra un brano e l’altro.
Scroscianti applausi alla fine, e un breve intervallo che ci prepara alla seconda parte che, forse per i nomi dei compositori, è quella più attesa
Si riprende quindi con  Napoleon-Marsch di Johann Staruss Junior. Marcia che venne dedicata a Napoleone III in un momento in cui i rapporti tra Austria e Francia non erano certamente idilliaci. Il giorno dell’esordio la marcia venne ripetuta per ben tre volte. L’imperatore sembra sia stato molto lieto di accettare la dedica di Strauss.
Moltissimi gli applausi del pubblico sia per la scelta della sinfonia sia per l’esecuzione.
A seguire il walzer “Mano nella Mano”, titolo originale di quello che fu poi ribattezzato “Kaiser Walzer” in onore di ben due imperatori, quello d’Austria Francesco Giuseppe e quello di Germania Guglielmo II.
Un valzer definito “maestoso e fastoso”, proprio come si conviene per due imperatori, che comincia quasi impercettibilmente e finisce in un crescendo fragoroso. Una fanfara suonata dalle trombe annuncia la fine del valzer, completata con un potente rullo di tamburi e un fragoroso suono degli ottoni.
Difficile resistere alla tentazione di alzarsi e ballare, così come impossibile non riandare con la fantasia alla serie dei film di Sissy.
Di Josef Strauss l’orchestra esegue “Rondini sui villaggi Austriaci”. Lo stesso maestro Bellaccini ne mima il volo mentre ne dirige la sinfonia. Brano forse poco conosciuto dai più, ma ugualmente gradito dal pubblico che si prepara al brano finale.
L’overture della Carmen di Georges Bizet con l’aria della “Marcia del Toreador” scalda cuori e mani in attesa che il Maestro dia il via alla Marcia di Radetzky quale storica conclusione di ogni concerto di capodanno che si rispetti.
Il maestro Bellaccini lascia crescere l’attesa mentre ringrazia orchestrali, pubblico e autorità presenti, i consiglieri Giontella e Casasanta; questi ultimi invitati dal maestro ad estenderli anche al Sindaco Pizzigallo che tra i primi appoggiò questo tipo di manifestazione.
Radetzky March e battimani del pubblico ugualmente diretto da Bellaccini, e in conclusione orchestrali e pubblico in piedi a scambiarsi applausi e complimenti.
Chiude la manifestazione Claudio Mari che, nel rinnovare i ringraziamenti al pubblico e ai musicisti, da appuntamento a tutti per i nuovi concerti di primavera e per un evento estivo che prevede un grande concerto per coro e orchestra. Alla prossima dunque.