Come mai ha scelto questo titolo “Chi parla poco ha gli occhi che fanno rumore”?

E’ un titolo semplice ma anche diretto , volevo che il messaggio arrivasse dritto al lettore. Penso che gli occhi parlino, talvolta, più delle parole. Alcune persone lo capiscono , altre no.

Di cosa parla?

Dell’incontro tra una ragazza e un senza tetto

E’un racconto di fantasia, realistico, autobiografico?

Ho messo insieme alcuni miei pensieri legati a delle situazioni che ho visto nella mia città : la realtà dei senza fissa dimora è una. Girando per le strade o aspettando l’autobus, quelle situazioni in non mi lasciavano indifferente e ho voluto mettere nero su bianco ciò che vedevo con i miei occhi, per far capire che ci si può rialzare, sempre. L’ incontro, casuale, tra i due personaggi ha dato molto.

Che cosa intende lei per incontro casuale, visto che nella narrazione di un racconto o di un romanzo, non c’è niente di casuale , tutto viene costruito.

C’è un motivo profondo per il quale i due personaggi si incontrano : lei stava affrontando la morte del padre, lui viveva quella vita che aveva scelto dopo la separazione dalla moglie , non trovava più lavoro . Ha ricevuto aiuto da chi non ti aspetteresti mai. Aiuto reciproco, superando paure ed emozioni, avendo soddisfazioni. Sono molto sensibile al tema , perché lavoro nel sociale.

Lei è educatrice a Roma. Ci può dire qualcosa?

Io sono educatrice professionale di comunità, ho fatto esperienze formative e lavorative con minori in difficoltà, nelle comunità per tossicodipendenti liberi, come quella di Villa Maraini, e, infine, con i detenuti in carcere. Vorrei che al sociale venisse dato più peso.

Lei ha anche scritto un breve saggio dal titolo: ”Prevenzione e qualità della vita”.

Si è un breve saggio, scritto nel 2009 : sono andata fino in fondo nel mio lavoro , e ho visto quanto è difficile la vita per chi è in carcere, non è vero che però nulla funzione, che tutto va male; certo in comunità, non è facile, ma le persone riescono ad uscire dalla dipendenza della droga. La mia esperienza diretta sul campo è stata fondamentale.

Come si previene dunque per avere una migliore qualità della vita?

Con l’informazione: denunciando le difficoltà, e non solo in periodo limitato nel tempo. Bisogna aumentare il numero delle comunità, il personale addetto. Da anni lavoro per una cooperativa nelle scuole elementari, con bambini disabili. Mi piace arricchire la mia esperienza lavorativa. E’ importante lavorare assieme agli insegnanti, ai genitori dei bambini. Non si possono ridurre le risorse in questo ambito.

Tornando al libro. L’evento luttuoso che colpisce la ragazza: la perdita del padre.

Quando raggiunge un traguardo, lei ,pensa al padre. Una storia che parla di qualche cosa che deve ricostruirsi.

La trama

Sullo sfondo c’è Roma, la mia città: dopo l’incontro con il senza tetto, che si chiama Antonio, una nuova amicizia cresce nel tempo. La ragazza aiuta quell’uomo, facendogli scoprire un nuovo capitolo della propria vita.

Cosa la rende veramente felice e soddisfatta

Sono felice della pubblicazione di questo libro, che la mia casa editrice “Edizioni LFA Publisher Napoli”, l ‘abbia pubblicato : è stato presente anche alla Fiera del Libro di Francoforte.

Il libro parla di incontro che Lei definisce casuale, ma ,il caso non esiste.

Sì, spetta anche alla persona.

Come ha contattato l’editore?

Ho mandato una email all’editore, con il file del racconto: dopo qualche giorno, mi hanno risposto, erano rimasti colpiti. Ho visto in loro serietà, e competenza. Soprattutto non hanno chiesto nessun contributo all’autore.

Ha firmato un contratto?Si. Il libro è distribuito nelle librerie Feltrinelli, Mondadori ed ho fatto diverse interviste . E’ importante esser seguiti e trovare chi crede in te : gli editori, sono professionali e seri. Speriamo dunque sia letto.

Non speriamo..determiniamo

Inoltre volevo dire che leggere è importante : le persone preferiscono l’ebook , al cartaceo… vorrei più emozioni e meno tecnologia.

Grazie. Fine intervista