Gli spazi interni della struttura della piscina comunale si sono insospettatamente rivelati come una fantastica sede per una prima mostra d’arte che ha richiamato un foltissimo pubblico di curiosi e di intenditori.
Alcuni pezzi, soprattutto alcune sculture, ci sono apparsi, ci si passi l’espressione, quali scenari abbastanza ‘inquietanti’e  ‘minacciosi’ come fossero riproduzioni di esseri di altri mondi.
Se è vero che l’arte deve esprimere condizioni di estrema libertà, la prova l’abbiamo in questa galleria di immagini scatenate e prodotte da singolari modi di esprimere se stessi e i propri sentimenti: una ripetizione del vecchio adagio che voleva l’immaginazione al potere e il potere all’immaginazione.
Alcune opere  modernissime, quali fusioni tridimensionali di legno e metallo, a metà strada tra l’anatomia e la meccanica, sicuramente non sfigurano tra quelle più classiche dei dipinti su tela.
In “Un tuffo nell’arte” ha vinto sicuramente la fantasia che probabilmente non ha bisogno di tanti commenti. E ciò che può sembrare insensato ai più, magari corrisponde a fantasie con cui nessun essere umano può competere, per cui forse ha ragione Flaminia Clementi, che  in questa mostra espone pregevoli ceramiche,  quando nel suo sito web afferma: “qualcosa che abbiamo nell’anima ci contraddistingue senza parole”.
Molto azzeccato inoltre, lo spazio dedicato all’estro dei giovanissimi che hanno potuto dare libero sfogo alla loro fantasia ‘affrescando’ pannelli appositamente messi a loro disposizione in un’ala della galleria.
Prima di lasciare la mostra con la speranza che venga presto ripetuto qualcosa di analogo magari con una presenza più massiccia di artisti locali, ci congediamo da  Ciandra, espositore e  responsabile di “Fuorirotta” che ci confida: “Questo progetto, di vivere l’arte in movimento, proponendola cioè in sedi che esulano dai soliti circuiti orientati solo al profitto, nasce dalla coesione di un gruppo di lavoro che conta circa quattrocento artisti. Un progetto che ha la presunzione di estendersi ovunque ci siano persone creative, utilizzando spazi pubblici laddove esista la volontà vera di promuovere iniziative culturali, così come oggi è accaduto ad Anguillara”.
“Nel mondo delle gallerie cosiddette ufficiali, non è facile aprire spiragli di luce che conducano all’arte – conclude Ciandra -, più facilmente si tende alla censura, alla omologazione, all’emarginazione di quello che per noi è il mercato dei sogni, e l’unico modo per realizzare un sogno, è quello di viverlo”.