ANGUILLARA – “CARVILL”: UN’ARTISTA DAL MULTIFORME INGEGNO.






Carla Villani
nasce a Roma ma da molto tempo è cittadina di Anguillara dove ha eletto la sua residenza e dove ha creato uno splendido ‘atelier’ in cui prendono forma le sue creature tutte le volte che l’ispirazione lo pretende.
Facile farsi prendere dall’entusiasmo contagiosissimo di ‘Cavill’ sempre pronta al sorriso nel rispondere alle nostre domande.
“Una passione coltivata da sempre – ci dice Carla – anche perché nipote di un affermato pittore che ha sempre fatto respirare alla nostra famiglia il profumo dell’arte”.
Una passione oppure un vero e proprio lavoro?
“Anche se sono impiegata a Roma, considero questa mia attività creativa il mio vero lavoro. Non a caso ho studiato presso il liceo artistico e poi ho frequentato l’accademia ed alcuni corsi di perfezionamento ugualmente dedicati allo studio dell’arte pittorica”.
C’è una tecnica che predilige o un artista a cui si ispira nelle sue creazioni?
“Prediligo la pittura ad olio in cui inserisco elementi di collage. Non ho particolari riferimenti anche se l’influenza di grandi maestri come Chagal e Picasso si avverte nelle mie opere come in quelle di molti altri artisti. Sono allieva di Benaglia a cui sovente guardo per la scelta dei titoli delle mie opere”.
Un titolo è così importante nella presentazione di un quadro?
“Sì, assolutamente. In questo momento sto lavorando ad una serie di quadri che raffigurano la donna nel giorno del matrimonio. Queste spose, proprio in virtù di caratteri particolari, hanno bisogno di titoli che ne riassumano le caratteristiche, il messaggio. C’è ad esempio la ‘sposa lumaca’: un abito che nella sua elaborazione sconfina nella forma di questo animaletto. C’è la ricerca quindi del grottesco, del proverbio”.
Organizzare dei ‘vernissage’ è abbastanza complesso ma indispensabile se si vuole farsi conoscere. Come promuove lei le sue opere?
“In passato, anche recentemente, ho esposto in diverse ‘collettive’ a Roma, nel Lazio e anche nel nord Italia, oltre ad alcune personali qui ad Anguillara in collaborazione con l’Associazione Arché. L’ideale sarebbe poter disporre di un vero e proprio centro culturale a disposizione dei vari artisti locali proprio per questo tipo di eventi. Speriamo possa avverarsi in un prossimo futuro”.
Per creare, c’è un momento ideale nel corso della giornata oppure si aspetta l’ispirazione?
“Da giovanissima aspettavo l’ispirazione, oggi invece appena riesco a ritagliarmi un po’ di tempo mi metto a lavorare. Il difficile è mantenere l’ispirazione per la durata necessaria a completare la creazione che può durare anche diversi giorni. Molto spesso invece si sente la necessità di interrompersi e dare modo al cervello di elaborare le fasi successive”.
Una volta creata un’opera, quanto è difficile separarsene? La proprietà non resta in qualche modo sempre dell’artista?
“Abbandono e nostalgia si sentono sempre. Rivedere una propria opera in casa altrui, mi riporta indietro nel tempo al momento stesso in cui lo stavo creando. Fisicamente ci si allontana dall’opera, ma in qualche modo la proprietà resta sempre dell’autore”.
Il commento più bello che è stato fatto ad una sua opera e poi quello peggiore?
“Mi è stato confidato che una mia opera ‘era poetica e faceva sognare’. Ma in occasione di una mostra collettiva ho sentito denigrare un mio quadro che in mezzo agli altri qualcuno disse che non c’entrava niente. Quando come autrice mi sono presentata all’incauto commentatore, lui se l’è cavata con un ‘ops’”!
Un’arte specifica quale la pittura, spesso si accompagna anche ad un’altra. E’ così anche per Lei?
“Ho cominciato come pittrice seguendo le orme del nonno, poi ho sperimentato la ceramica scoprendo con una certa soddisfazione anche capacità da scultrice. Ho tentato di lavorare il legno ma è un campo dove c’è bisogno di molta forza e ho dovuto rinunciare. Mio padre era fabbro ed io sono cresciuta praticamente nelle officine respirando l’odore delle saldature, delle vernici e sviluppando anche una certa manualità. Se a questo aggiungiamo il lavoro della sartoria di mia madre otteniamo quella voglia di ‘creare’ che esprimo oggi in diverse maniere. L’ultima in ordine di tempo è l’oreficeria a cui mi sto dedicando con molta soddisfazione, creo infatti gioielli sia in ceramica che in metalli preziosi con la tecnica della modellazione a cera che poi in fonderia viene rielaborato con vari calchi fino a diventare l’oggetto finale”.
Le ultime creazioni di Carla Villani sono visibili presso il suo atelier di Anguillara, naturalmente previo appuntamento (carlavillani58@tiscali.it), o più semplicemente basterà recarsi alla mostra “Un tuffo nell’arte” che l’Associazione Anguillara Futura ha organizzato per sabato 8 maggio presso la piscina comunale, all’interno della quale oltre a sculture, ceramiche, incisioni, sarà possibile ammirare una serie di opere della nostra concittadina.

Renato Magrelli

[foldergallery folder=”cms/file/BLOG/1695/” title=”1695″]




Per una stampa libera


sostieni il nostro lavoro con una donazione

Le donazioni con PAYPAL sono sicure al 100%





Commenta per primo

Lascia un commento

L'indirizzo email non sarà pubblicato.


*


Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.