Non sembri esagerato il termine “indimenticabile” inserito nel sottotitolo. Chiunque abbia avuto la fortuna di assistere a questa esibizione del gruppo del South Carolina, potrebbe usare termini forse anche più entusiastici dei nostri.
C’eravamo preparati una sorta di esercitazione sul termine gospel, le sue origini e la sua forma nascosta di protesta politica, così come avevamo cercato di sapere in anticipo i brani inseriti nel programma per poter avere poi la possibilità di riepilogare l’avvenimento nella maniera più chiara possibile.
Ma sin da quando hanno cominciato ad affluire tra il pubblico mentre eseguivano il primo brano, è stato subito chiaro che sarebbe stato un concerto molto diverso da quello che ci aspettavamo.
Se provassimo a spiegare la fusione di tecniche musicali con la padronanza della scena e con un’energia assolutamente insolita, il tutto servito da bellissimi sorrisi, sapremmo già che solo chi era presente potrebbe comprenderci. Per questo ci auguriamo che la galleria di foto a corredo di queste note possa in qualche modo aiutarci a descrivere le emozioni che abbiamo vissuto.
Abbiamo ascoltato un gruppo di giovani che hanno nel loro repertorio musiche tradizionali africane quanto blues, spirituals e reggae, e che non sembrano manifestare solo la voglia di esibirsi, bensì quella di portare il loro messaggio di conforto mentre condividono la loro gioia con tutti gli spettatori. Crediamo che ad Anguillara il loro scopo sia stato raggiunto in pieno: non c’è stato spettatore che non si sia sentito coinvolto e contagiato dall’energia e dalla simpatia palpabilmente emanata di questo gruppo.
Già molto conosciuto in Europa per partecipazioni negli anni passati a concerti di Natale in Vaticano e a Montecarlo, era appena arrivato da Catania dove il giorno di Natale si è esibito in mondovisione  presso il teatro Bellini, mandando in visibilio i fortunati spettatori.
Parma, Todi, Napoli e Roma sono state le altre tappe della fortunata tournée del gruppo.
Evidente la soddisfazione del vicesindaco Paolessi quando, nel dare il benvenuto agli spettatori, cita “l’amministrazione Pizzigallo che ha voluto fare  un regalo importante alla città a coronamento di una serie di eventi natalizi tutti di grande spessore. Siamo orgogliosi di aver invitato un gruppo che ad aprile ha vinto a New York il primo premio al festival della musica gospel, mentre un ringraziamento va pure alla sempre cortese disponibilità che don Augusto manifesta nei confronti di questo tipo di eventi”.
E un successo è stato, del gruppo, dei tre solisti e del loro giovanissimo leader, Darryl Izzard che sorridendo, e prestandosi amabilmente a fine concerto ai tantissimi  flash, ci teneva a sottolineare come il suo nome italiano fosse Dario.
Personaggio di spicco nel mondo del gospel questo giovane reverendo Darryl Izzard. Pastore battista dal 1990, è oggi uno dei più affermati direttori di gruppi vocali del nostro tempo. A vederlo, o meglio, a scambiare qualche parola con lui, si resta affascinati dalla serenità con cui si mostra disponibile mentre ripete e sottolinea come la sua ragione di vita e del suo lavoro sia solo una: “Gloria a Dio per le grandi cose che ha fatto”.
Per dovere di cronaca citiamo qui di seguito alcuni dei brani tradizionali eseguiti, quali “Swing low, sweet Chariot”,  “Go tell it on the mountain”, “Down by the riverside”, “Total praise”, “Just a closer walk with thee”,  “Precious Lord”. Ancora più apprezzate dal pubblico tuttavia,  le rivisitazioni in chiave blues delle notissime “Stand by me”, “Silent night”, “Imagine”, “Let it be “, “Joyful Joyful”, stupendamente eseguite dai tre solisti che si sono alternati sulla scena.
Questo concerto non ha visto solo applausi a scena aperta, ma un quasi continuo accompagnamento come se il pubblico fosse anch’esso parte integrale di un foltissimo coro gospel.
Si dice che gli assenti hanno sempre torto, questa volta sono stati solo sfortunati. Peccato.