Da venerdì 31 maggio a domenica 2 giugno si svolgerà ad Anguillara la festa interculturale “Anguillara si apre al mondo”, giunta alla sesta edizione. L’evento, organizzato dall’associazione Anguillara Bene Comune, con la collaborazione di Donne in Cammino, Libera, e diverse altre associazioni vuole fornire un punto di vista completo su una tematica attuale nella nostra società, in cui i confini nazionali sono sempre più labili.

Dibattiti, film, musica, si susseguiranno per coinvolgere il pubblico, cercando di informare e di far vivere un’esperienza che lasci qualcosa dentro.

Ne abbiamo parlato con la Presidente dell’associazione ABC, Claudia Alongi.

Questo week end ci sarà la sesta edizione della festa “Anguillara si apre al mondo”. Ormai è un evento consolidato nella cittadina lacustre. Quale è il tema che caratterizzerà in particolare questa edizione?

La Festa è alla sua 6a edizione e quest’anno coinvolge diverse associazioni ed enti Locali, è completamente autofinanziata quasi a costo Zero, che si realizza soltanto con buona volontà, attraverso risorse culturali, personali e umane dei vari volontari che credono nel progetto, in una società multietnica, dove alla base esiste accoglienza della diversità come ricchezza e occasione di crescita e sviluppo culturale, morale, sociale ed economico.

Quest’anno vogliamo parlare del Mediterraneo, dove questa ricchezza parte si muove, affronta l’incognita del viaggio, spera, sbarca, e purtroppo anche, muore, tutto ha origine, da Lampedusa porta del mediterraneo e dal Sindaco Giusi Nicolini, che ha testimoniato come nonostante le difficoltà, le poche risorse, non si può chiudere la porta a chi scappa per necessità dal proprio paese e a forza di stenti giunge nel nostre coste per avere un vita migliore.

Lei parlerà dei rifugiati che arrivano e noi dei rifugiati che arrivano ad Anguillara

Scopo della festa è anche fare un gemellaggio tra comunità Lampedusa/Anguillara, creare un ponte di solidarietà tra due luoghi che si sostengono non solo per motivi di cui sopra ma anche attraverso l’acquisto di prodotti locali, o sostegno di progetti dei Barconi della Legalità, dei campi di lavoro, dell’adozione dei Film presentati al Lampedusa Film Festival provando a proiettarli nelle sale cinematografiche locali,

Mediterraneo come musica che unisce e crea fenomeni come le orchestre e bande multietniche, musica che allieta le piazze che invita a ballare e che unisce attraverso il cibo e che si ancora ad una carta che si chiama Costituzione, che riconosce diritti che spesso non vengono concessi e il 2 giugno in occasione della Festa faremo una marcia per rivendicare il diritto che siamo tutti uguali senza distinzione di nessun genere.

Recentemente c’è stata una polemica riguardo la questione “mensa e trasporto” dei bambini ospiti del centro rifugiati di Tragliatella. Non pensa che c’è ancora molta strada da fare?

Si la strada da fare è molta, infatti la Festa ogni anno serve a stimolare delle riflessioni che possano sensibilizzare la comunità locale, stimolare costruttive discussioni per creare le basi per azioni condivise tra cittadini e istituzione sui temi dell’accoglienza, ospitalità difesa dei diritti, nella speranza di trovare soluzioni possibili in tempi di crisi e di difficoltà economiche per le nostre piccole amministrazioni, soluzioni che anche a costo Zero e con il coinvolgimento e partecipazione della popolazione possono risolvere o momentaneamente dare risposte a delle criticità, in modo da essere sempre inclusi accoglienti e non respingenti

Il sindaco di Lampedusa parteciperà venerdì all’evento di apertura. Poco tempo fa venne in visita al centro C.A.R.A. Come definisce il legame che si è creato con la nostra comunità?

Avevamo risposto, col gruppo Donne in Cammino a una lettera aperta inviata dal Sindaco a tutte le autorità e agli italiani di buona volontà. Ci siamo poi incontrate la prima volta a Dicembre dello scorso anno nel corso di uno spettacolo Teatrale Città di plastica a Roma presso il Teatro Ambra alla Garbatella, (link)

dopo quell’incontro ci siamo ripromesse di rincontrarci non appena sarebbe tornata a Roma, poche settimane fa era di passaggio da Corchiano per un progetto con i ragazzi delle scuole corchianesi e con la scusa ci siamo rincontrate e la Sindaco ha voluto incontrare le donne del centro rifugiati per riabbracciarle dato che sono sbarcate a Lampedusa e chiederle che ricordo avevano di Lampedusa e da quell’incontro è nata l’idea della festa di stringere un legale un gemellaggio tra comunità dalle porte del mediterraneo ad Anguillara per creare un ponte che porta valori e temi comuni, accoglienza, riconoscimento di diritti, solidarietà, arte, cultura, lavoro, strette di mano saperi che si incontrano e spesso mai per caso.