È stata presentata questa mattina la quinta stagione di ¡Flamenco! (dal 10 al 13 ottobre all’Auditorium Parco della Musica), la manifestazione della Fondazione Musica per Roma dedicata a quella antica e affascinante cultura fatta di canti, musica e danze con cui il popolo gitano raccontava la sua storia.
Nel presentare il programma, l’ Amministratore delegato della Fondazione Musica per Roma Carlo Fuortes ha sottolineato la soddisfazione di trovarsi al traguardo di un decennio di edizioni biennali: «Quando abbiamo iniziato, ormai dieci anni fa, non potevamo immaginare che avremmo continuato a portare così avanti una manifestazione che era nata come una sfida: quella di fotografare la scena attuale del flamenco, mantenendo il rispetto per la tradizione e volgendo lo sguardo verso tutto ciò che è moderno e innovativo. L’idea del festival, che il direttore artistico Juan Angel Vela del Campo ha coltivato in questi anni con originalità e cuore è sempre stata questa: attaccamento ai valori solidi della tradizione e apertura verso le avanguardie sperimentali e i nuovi interpreti». Fuortes ha poi ringraziato il Ministero della Cultura spagnolo per il suo grande contributo che fa di questo festival il più finanziato dal Governo Spagnolo all’estero.
Il direttore artistico Juan Angel Vela del Campo ha a sua volta sottolineato le caratteristiche di equilibrio impresse a questo festival fin dalla sua prima edizione: equilibrio tra tradizione e modernità; equilibrio tra ballo, canto e musica; equilibrio tra custodi della tradizione e interpreti già affermati e nuovi giovani interpreti che – come già accaduto in passato – si faranno strada a livello internazionale.
Ultimo intervento quello di Mikel Alonso che, insieme a Pablo Jiménez, è autore della mostra fotografica El Rocío, una mostra che racconta il flamenco dal punto di vista rituale di un pellegrinaggio religioso che però è anche «un fenomeno sociale e pagano, caratterizzato da lunghe notti di musica, balli, canti».