Cy Twombly, 83 anni americano della Virginia, il pittore astrattista più importante del XX secolo è morto la sera del 5 luglio in un ospedale romano. Con la discrezione e lo stile che lo distinguevano, così ci ha salutato.  Circa due anni fa al grande maestro del colore e del segno fu dedicata una mostra alla Galleria d’Arte Moderna; tra le opere esposte, alcune riguardavano il paesaggio del viterbese che lui amava moltissimo: Bolsena, Bagnoregio ed altre note località laziali sono state fonte d’ispirazione per le sue opere dove il colore, dominatore assoluto, esprimeva l’essenza che la sua spiritualità coglieva dalle forme sensibili. Malato da tempo, viveva oltre che nella sua villa tra Capranica e Ronciglione, tra Gaeta che amava moltissimo e Roma.
Giunto a Roma nel 1953 fu subito rapito dalla storia e dalla civiltà e fino agli ultimi giorni, l’artista, sentì forte, questa sua speciale armonia con tutta la civiltà mediterranea.
Alcuni anni fa sposò la contessa Tatiana Franchetti, dalla quale ebbe un figlio, Alessandro, anch’egli pittore e amatore dei nostri territori.
Restano i suoi capolavori ricchi di colore e significato che  documentano come uno spirito di elevata cultura e sensibilità, come lui possedeva,  può esprimere sentimenti raffinatissimi, astraendo dalla realtà sensibile.
Il pittore astrattista italiano Carlo Lotti lo incontrò circa venti anni or sono a Ronciglione in Villa Lina, amena località ai piedi dei Monti Cimini, ammirando la notevole capacità di Twombly di esprimere con estrema semplicità le complesse sensazioni umane davanti alle bellezze del creato.