Martedi scorso, in occasione della Festa dell’Immacolata, l’Associazione “Scuola Orchestra” di Anguillara Sabazia, si è esibita in uno splendido insieme di musiche classiche. Come sempre in queste occasioni, pubblico d’eccezione, se non per numero sicuramente per qualità.
I primi brani evidentemente più “sacri” con una duplice edizione, data la festività, della Ave Maria.
La prima, di Padre Paolo Borroni, sempre impegnato nella difesa dell’autentica musica sacra e che è ricordato per essere stato, con la sua voce di baritono, il primo interprete de “La Cena del Signore”, e la seconda di Giuseppe Verdi tratta dall’opera dell’Otello. Entrambi i brani estremamente emozionanti cantati rispettivamente da Fabio Mordacchini assieme a Sarah Agostinelli, e da Stefania Fadda.
Tra i due brani, di J.S. Bach, compositore tedesco dei primi del settecento, Anna Pilipenko ha delicatamente interpretato “Et exultavit” dal Magnificat scritto nel 1723 che rappresenta un inno sacro tradizionalmente eseguito durante le festività natalizie.
Di Antonio Vivaldi il soprano Eleonora Aleotti ha interpretato “Domine Deus” dal Gloria, il più popolare ‘lavoro sacro’  che il compositore di musica sacra si dice abbia scritto durante la sua attività presso l’istituto del Pio Ospedale della Pietà, a quei tempi molto noto per il suo coro particolarmente avanzato.
A seguire il brano denominato “The Lord’s prayer” di Albert Hay Malotte, musicista americano, che oltre ad aver composto moltissime brani religiosi, ha anche collaborato alle colonne sonore di diversi film di animazione di Walt Disney. Malotte è’ comunque ricordato soprattutto per questo brano molto usato nelle funzioni religiose e nei matrimoni. L’interpretazione di Sarah Agostinelli è tenera ed emozionante.
Siamo a metà concerto e la musica “sacra” lascia il passo a quella “profana”. Di W.A. Mozart il brano “Che soave zeffiretto” dall’opera Le nozze di Figaro, eseguito dal duo Stefania Fadda e Eleonora Aleotti nelle vesti della contessa e di Susanna.
Si arriva così all’ospite d’onore, conl’esibizione del tenore Mario Santiangeli, giovane ottantasettenne, che ha presentato prima la dolcissima melodia scritta dal principe De Curtis “Ti voglio tanto bene” e subito dopo dalla Tosca, “Recondite armonie”, l’inno d’amore di Cavaradossi che mentre dipingeva una figura femminile bionda pensava comunque alla sua mora Tosca.
Doverosi applausi alla simpatia del personaggio e alla sua ‘verve’ da attore consumato.
Il baritono Fabio Mordacchini è estremamente convincente nell’interpretare, da perfetto “sbruffone  e gradasso” il sergente Belcore che corteggia Adina, nel brano “Come Paride” tratto da “Elisir d’Amore”, melodramma giocoso di Gaetano Donizetti.
E’ di nuovo la volta del soprano Anna Pilipenko che affronta con voce delicatissima la romanza del compositore russo Sergej Vasilevic Rachmaninov, “I lillà”. Il maestro Allegrini ne recita alcuni versi in italiano: “respiro l’aria fresca del mattino, nell’ombra profumata piena di fiori e di lillà”.
Il concerto prosegue con Sarah Agostinelli e il brano “Elegie” del compositore francese Jules Massenet. Anche il testo di questa composizione è presentato dal maestro Allegrini che ne sottolinea il momento di riflessione e di tristezza dell’autore.
Dalla Francia triste di Massenet all’altrettanto triste barocco di Georg Friedrich Handel con il brano “Quel fior che all’alba ride” eseguito dal soprano Eleonora Aleotti.
Nuovamente in scena Fabio Mordacchini con la romanza tratta dal “Don Pasquale” di Gaetano Donizetti “Bella siccome un angelo” e conclusione del concerto lasciata a Stefania Fadda che dal “Faust” di Charles Gounod esegue “Air des bijoux”.
“Scuola Orchestra”, con un ultimo brano fuori programma, quello del Cantico di Natale di Adolphe Adam, saluta i presenti ricordando i due prossimi appuntamenti: ad Anguillara sabato 12 dicembre alle ore 21,00 per la serata Telethon e a Bracciano domenica 13 dicembre alle ore 18.00.
Scelta delle musiche sicuramente per intenditori.
Noi abbiamo trovato estremamente accattivante la presentazione dei vari brani e degli interpreti effettuata dall’affabulante maestro Sergio Allegrini, anche se spiace a chi scrive non aver saputo esprimere meglio le performances dei singoli artisti per insufficiente cultura musicale. Le emozioni però le abbiamo avvertite tutte, e in tutta la loro pienezza.